FantaHorror: Lo specchio
matteo | 23 gennaio 200911 Novembre 1995
“Ha perso!” urla mia sorella sempre pronta a spaventarmi;
E’ veramente odiosa, mi dà fastidio quella sua aria cosi spavalda. Oggi mi è arrivata la nuova camerata, che mio padre ha comprato da un vecchio antiquariato.
Non male, pensavo peggio, una cosa però attira subito la mia attenzione: uno specchio, a figura interna, racchiuso dentro una vecchia cornice, l’immagine riflessa è nitidissima, più nitida e precisa della realtà, non riesco a distogliere lo sguardo dalla mia immagine riflessa sono irresistibilmente attratta. “C’è qualcosa di strano”, penso.
“Oh!” vicino vi è un biglietto, “A chiunque mi avrà con sé, porterò morte e disperazione”.
Marta si deve far sempre riconoscere! Poi dice che la piccola bimba di otto anni sono io.. “Mha”!
DOPO CENA
Decido di andare a dormire, sono molto stanca.
Accendo la luce della mia camera, per un attimo faccio fatica a riconoscerla. È entrato Teddy, il nostro cagnolino, anche lui guarda lo specchio. Ho dimenticato di lavare i denti, scendo di sotto, ma quando torno di sopra Teddy stava ringhiando contro lo specchio lo chiamo, ma quando si gira ha gli occhi rossi, in un attimo mi salta addosso. Sento dolore al collo: “Mi ha morso!”
I miei genitori hanno sentito le mie grida, sono corsi di sopra,ora hanno chiuso Teddy in garage.
GIORNATA SEGUENTE 12 Novembre 1995
E’ appena arrivata la mia amica Sara, abbiamo deciso di giocare con le bambole, salito in camera.
Sono ormai due ore che giochiamo, scendo di sotto per prendere una bibita, ma quando salgo di sopra della mia amica Sara, non c’è traccia, “Poteva almeno salutare!”
È notte fonda, qualcosa mi sveglia, accendo la luce con timore… guardo lo specchio, mi sento protagonista di uno di quei film horror, nei quali ad un tratto si sente una musichetta terrificante, composta dalle note più fini del pianoforte, mi manca il respiro. Lo specchio è completamente nero, non riflette più nulla… Faccio un passo avanti… Guardo meglio, il nero sta iniziando a dilatarsi, fino a diventare una nebbia grigia, dentro di essa riesco a intravedere un’ombra umana, non molto chiara, “NO! Non può essere!… Sara!”.
Corro in camera dai miei, la paura è tanta, troppa… Scuoto mamma con il mio braccio tremolante, spiego tremando cosa è successo, ma lei sbadigliando e a occhi socchiusi mi dice: “Calmati! È stato solo uno stupido incubo”; papà si alza, viene a controllare, lo specchio è tornato normale.
Per questa sera posso rimanere a dormire con loro.
GIORNATA SEGUENTE 13 Novembre 1995
A scuola vedo Sara che mi saluta freddamente. Strano, la piccola e dolce Sara oggi non è come sempre, non capisco cosa sta succedendo ultimamente. Sono appena tornata da scuola confusa. La giornata va avanti come sempre… Solo, tante perplessità. Presto arriva la sera. Non voglio entrare in camera, ho paura!
“Papà, posso dormire con voi anche questa sera?”, “No! Elena così non supererai ma queste tue sciocche paure. “Mhaaa…!”, “Mha niente! Vai a dormire e non insistere!”.
Così mi avvio verso la mia camera, triste, demoralizzata e con un nodo in gola. Apro la porta che emette un suono scricchiolante, sento mamma che lava i piatti e il telegiornale che papà sta guardando sdraiato sul divano, tutto questo sembra un sottofondo lontano nel silenzio. Chiudo in fretta la porta, e prima di permettere ai pensieri di invadere la mia mente, mi metto sotto le coperte e chiudo gli occhi. Un grattare insistente mi sveglia, proviene dallo specchio. Mai come ora sono stata attirata dallo specchio in questo modo. Dall’altra parte dello specchio vedo Teedy, sta grattando contro il vetro, come se volesse uscire, tendo una mano, “Non posso lasciare Teddy lì”. Qualcosa o qualcuno mi ha afferrato, e mi sta trascinando con sé nello specchio.
Sto provando a resistere con tutte le mie forze, ho i piedi fissi per terra, ma sono troppo debole, non c’è la faccio. Sono dentro lo specchio: AIUTO!”. “Non mi sente nessuno?”
Batto contro lo specchio con tutte le mie forze, riesco a vedere l’altro lato, “Hey, quella sono io!… No, non sono io.. Io sono qui!!! Mi sentite?? Sono qui”. Quella è un’altra me, qualcuno ha preso il mio posto.
DALL’ALTRA PARTE
Qui fa freddo, inizio a camminare nel nulla, è tutto nero, sento solo il soffio del vento che ulula incessantemente. Faccio un passo e cado nel vuoto. Mi rialzo, apro gli occhi e di fianco a me c’è Sara, bianca come un cadavere, il mio cagnolino è con lei. Decido e prometto di trovare un modo per farci uscire fuori di qui. Il silenzio di questo posto è terrificante, si sentono i nostri respiri affannati. Sara, in preda dal panico, mi dice che un’entità oscura l’ha tirata e imprigionata nello specchio. Barcollando nel buio riusciamo a salire e a tornare davanti allo specchio. Vedo la mia cameretta, il letto rifatto: “Voglio tornare!”. Cerco di buttare giù lo specchio, a calci e spallate, ma senza risultato, è tutto inutile. Getto un urlo di disperazione, Sara e Teddy sono convinti della fine. Getto l’occhio su Sara, riesco a vedere un qualcosa di colorato uscire dalla sua tasca, glielo sfilo, è uno specchietto da trucco, “La nostra ultima speranza”.
Lo apro e lo punto verso lo specchio, che comincia a frantumarsi, fino a cadere in mille pezzi. La stanza viene avvolta da una nebbia fitta. Solo di una cosa mi accorgo; siamo nella mia stanza, oggi è il 10 Novembre 1995
by Francesca
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